Vicus Bagienni
Il cuneese è ricco di testimonianze archeologiche che vanno dal Paleolitico ai Bagienni, ultimo popolo ad abitare quest’area a Sud delle Alpi prima dell’arrivo dei Romani. Nel centro “Vicus bagienni” abbiamo avuto la possibilità di vedere dal vivo le abitazioni dei popoli che si sono alternati in questo spazio di tempo; dalla capanna semplice e trasportabile paleolitica alla grande abitazione dei Bagienni (età dei metalli), passando per le prime capanne fisse del Neolitico. Siamo stati accolti in un villaggio che narra il passare dei millenni: I laboratori di archeologia sperimentale (dalla macinazione dei cereali alla pittura parietale, all’accensione del fuoco, etc…) permettono di comprendere le difficoltà e le particolarità della vita quotidiana in un passato così remoto; abbiamo avuto a disposizione una grande area di simulazione di scavo archeologico preistorico, con resti di sepoltura e di buche di palo, attività fondamentale per capire quale sia l’aspetto di un cantiere di scavo con reperti di questo periodo storico.
Macina Preistorica
La coltivazione dei cereali fa entrare l'uomo nel Neolitico, periodo in cui la sopravvivenza non è più legata soltanto alla caccia ed alla raccolta ma anche alla coltivazione ed all'allevamento. Lo sfruttamento dei cereali parte dalla possibilità, dopo la loro raccolta, di romperne il seme per ottenerne la farina; in questo laboratorio abbiamo sperimentato quest'attività grazie alle macine preistoriche ricostruite.
Accensione del fuoco e fusione dei metalli
Il fuoco, le cui prime testimonianze di utilizzo risalgono a 500.000 anni fa, diviene per l'uomo strumento fondamentale per cuocere i cibi, scaldare i propri ripari e tener lontano gli animali pericolosi. Durante la visita abbiamo assistito all'accensione del fuoco con le tecniche più antiche conosciute, con l'utilizzo di pietre accuratamente selezionate per la loro capacità, se sfregate o colpite tra loro, di far scoccare la prima scintilla.
Pittura parietale
Una delle prime forme d'arte conosciute dall'uomo è quella sviluppata all'interno delle grotte, che spesso si trasformavano in luoghi di incontro e ambienti da decorare con immagini di caccia o di animali fantastici. Durante il laboratorio abbiamo avuto la possibilità di riprodurre in prima persona una di queste rappresentazioni utilizzando l'ocra, il carbone e le terre accuratamente selezionate; il dipinto è stato realizzato su una base di terracotta.
La visita al villaggio del Vicus permette di vedere la ricostruzione di tre tipi di insediamenti dell’uomo preistorico, dalla capanna del Paleolitioco sino all’abitazione dell’età dei metalli. Siamo stati accompagnati da un archeologo per comprendere come nel tempo ad uno stile di vita in continua evoluzione (da nomade a stanziale) siano corrisposte abitazioni sempre più accoglienti e resistenti.
Presso il Vicus abbiamo svolto anche un'attività di scavo archeologico all'interno di un'ampia area in cui è stata ricreata una sepoltura Neolitica. Attrezzi e materiali sono quelli utilizzati in un vero scavo, dando a tutti la possbilità di riscoprire gli oggetti che caratterizzavano la vita degli uomini di migliaia di anni fa.
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